Il patron Grassi detta la linea per la nuova stagione: “Si apre un nuovo progetto triennale per la crescita del club. Ho chiesto al director of Rugby di continuare ad allenare con uno staff giovane e di qualità per costruire una mentalità vincente”

Preparativi intensi per il Valorugby Emilia in vista della nuova stagione sportiva.

Il presidente Enrico Grassi ha delineato le linee guida per la ripartenza, mantenendo gli stessi obiettivi di miglioramento e crescita a 360 gradi, sia dentro che fuori dal campo. Il progetto, nato nell’estate del 2018, ha già ottenuto importanti risultati, tra cui una Coppa Italia e la costante qualificazione ai playoff, consolidando la posizione del club come il terzo in Italia negli ultimi due anni.

Il patron della squadra reggiana ha le idee chiare riguardo alla ripartenza: “Dopo un’attenta analisi del lavoro svolto e delle competenze a nostra disposizione, inizieremo un nuovo progetto triennale, puntando su una squadra e un club competitivi, con una dirigenza altrettanto competitiva. Ho chiesto a Roberto Manghi di continuare ad allenare la squadra e di investire in uno staff giovane e di qualità, non solo dal punto di vista tecnico. L’obiettivo è costruire una mentalità vincente”.

Questa scelta differisce da quella della scorsa stagione, quando fu introdotto un nuovo allenatore. Riguardo a una possibile connessione tra la scelta attuale e quanto accaduto a gennaio con l’allenatore Properzi, Grassi spiega che non c’entra nulla: “La decisione di provare un altro allenatore fu presa da me e da Manghi insieme. Durante questi mesi ho capito che gli allenatori in grado di fare la differenza sono pochi o poco abbordabili. Ho al mio fianco uno dei migliori tecnici del rugby italiano. La sua esperienza è preziosa e deve diventare patrimonio comune del club che vogliamo far crescere in tutti i settori. C’è stata fiducia reciproca fin dall’inizio del progetto. Solo sui calci piazzati, a volte non siamo d’accordo. Ecco perché ho preferito chiedergli di continuare a dirigere e allenare e di costruire uno staff competitivo e giovane in tre anni, in linea con il principio fondante del Valorugby. Inoltre, investiremo in alcuni giocatori che possono fare la differenza”.

Rispondendo a coloro che esprimono dubbi sulla guida tecnica attuale del Valorugby, Grassi risponde con la chiarezza che lo contraddistingue: “In Italia, siamo tutti allenatori in tutti gli sport, compreso il rugby. Ma ognuno deve fare il proprio lavoro. I giocatori devono concentrarsi su un gioco di alto livello, i tifosi devono sostenere le squadre e a me spetta il compito di decidere come gestire il club“.

Mentre la strategia di direzione è stata definita, rimane ancora aperto il tema degli impianti. Il club si appresta ad avviare autonomamente i lavori per dotare il campo in erba di un impianto d’irrigazione alla Canalina. Il campo in sintetico necessita di un intervento di riqualificazione e gli spazi rimangono insufficienti per le attività che il club svolge tutto l’anno (la prossima settimana inizierà il Valorugby Summer Camp, che offre servizi a centinaia di famiglie reggiane durante l’estate).

“Aspettiamo un impegno serio da parte del Comune, che al momento è solo teorico –  conclude il patron del Valorugby – la crescita del club dipende anche dalla possibilità di lavorare nelle migliori condizioni. Attualmente, il rugby a Reggio Emilia non dispone ancora di tali condizioni”.